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Dalle gemme in fiore al pistacchio di Bronte DOP dell’azienda Paladino

Nel territorio etneo, un’azienda che va avanti da generazioni produce un prodotto esportato in tutto il mondo. In struttura si organizzano visite guidate e degustazioni tutto l’anno

Dalla perfetta fusione tra il terreno lavico della zona etnea - ricco di sostanze e minerali - e la pianta di pistacchio, nasce il pistacchio verde di Bronte DOP dell’azienda agricola Paladino. Un frutto, presidio Slow Food, unico e pregiato nel gusto e nell’aroma, nel colore e nella qualità, che nasce in un terreno tipicamente selvaggio e roccioso, dove altre piante non avrebbero vita facile.

Tra i “lochi”, ovvero gli appezzamenti di terreno che danno il nome al marchio, che unisce due aziende agricole, tramandate da generazioni, che unendo le proprie forze vogliono offrire un prodotto che possa soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente.

Un prodotto pregiatissimo che richiede poco trattamento

Gli alberi di pistacchio non si concimano e non si irrigano. Vengono trattati in misura molto limitata e si potano una volta all’anno, nel periodo tra novembre e marzo. “Negli anni pari, di scaricaspiegano dall’aziendaquando non è prevista la raccolta, si procede alla potatura verde, ovvero le gemme in fiore vengono tolte a mano”.

Attesa per due anni, la raccolta è il momento decisivo. “Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, donne, vecchi e bambini si trasferiscono dal paese ai lochi, i pistacchieti, per lavorare. La raccolta è complicata, sui terreni lavici scoscesi, si sta aggrappati ai rami con una mano, mentre con l’altra mano si staccano i chicchi uno alla volta, facendoli cadere nella sacca di tela legata al collo. In una giornata si raccolgono 20 chili, al massimo. Soltanto nei terreni più facili ci si può aiutare sistemando una tenda sotto l’albero”.

Nell’azienda Paladino si organizzano visite guidate tutto l’anno, durante la raccolta, nei magazzini dove si lavora il prodotto e nei pistacchieti di proprietà, degustazioni dei prodotti derivati dal pistacchio, come pesti, creme dolci e altri prodotti di pasticceria. Oltre ad acquistare sia pistacchio in guscio, che sgusciato.

A guidare gli ospiti in azienda e alla scoperta del territorio circostante è Placido, guida turistica abilitata, che opera in tutta l’isola, sia con gruppi di italiani, che stranieri. Per i piccoli gruppi lavora anche come autista, avendo conseguito l’abilitazione. “Essendo la Sicilia una terra a vocazione turistica ed agricola, ritengo naturale dovermi occupare di turismo ed agricoltura, promuovendo il mio territorio e difendendone l’identità”.

Placido conduce alla scoperta del Castello Nelson, a 13 chilometri da Bronte, ubicato su un terreno pianeggiante, sulla riva sinistra del torrente Saraceno. Cuore del feudo donato da Ferdinando IV di Borbone ad Orazio Nelson, l’area visitabile comprende l’antica residenza dei Nelson, oggi trasformata in museo, i resti dell’antica abbazia benedettina, la chiesetta di Santa Maria di Maniace ed un lussureggiante parco.

Si potrà visitare anche il centro storico di Randazzo, un autentico gioiello del gotico siciliano. Punto strategico per i collegamenti dal litorale ionico, per arrivare a Messina o Palermo. Città che ospitò sovrani aragonesi e potenti famiglie nobiliari, e dal XIII al XVII secolo fu un centro di grande spessore economico e politico, i cui segni restano visibili nella Chiesa di Santa Maria, nella via degli Archi, nella chiesa di San Nicola, nella chiesa di San Marino e nel Castello-carcere.

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