Nel cuore della Sicilia sud-occidentale tra il Belìce e i Sicani nasce il Bio-Distretto “Borghi Sicani” per difendere e diffondere una nuova immagine di sviluppo fondata sul biologico e sull’eco-sostenibilità. Il Bio-distretto valorizza le produzioni locali e le filiere di tipicità in un’area naturalmente vocata al biologico aprendosi ad altri settori come quello della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento culturale in un’ottica esperienziale.
Nato nel 2017 su iniziativa del Comune di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento e di un gruppo di produttori locali, il Bio-Distretto è un’associazione tra imprese profit e pubbliche amministrazioni a cui aderiscono tra le provincie di Agrigento e Palermo, i comuni di Sambuca, come ente capofila, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani, Bisacquino, Giuliana, Santa Margherita di Belìce, Montevago, Menfi e Sciacca, con circa cinquanta aziende tra le realtà agroalimentari più importanti della zona, tra cui aziende agricole e cantine vitivinicole, oleifici, caseifici e produttori di grani antichi, aziende di trasformazione e un consorzio.
Le aziende del Bio-Distretto "Borghi sicani"
Sono rappresentate tutte le filiere principali, latte, vino, olio e grano. Ma ci sono anche ciliegie, miele e formaggi, mandorle ed erbe officinali. Tra le aziende che aderiscono ci sono Antico Frantoio di Antonella Murgia e Salvatore Lamanno con il loro olio e i vini – Antico Frantoio è azienda capofila dell’associazione alla base del Distretto oltre che alla presidenza del Bio-Distretto – i vini dell’azienda Entellano di Luca Colletti, e i Filari della Rocca di Ciro Benanti con i suoi vini, olio e mandorle.
C’è l’azienda agricola MandorladiaBio di Vincenzo Giglio con le sue mandorle e ancora la pasta di grani antichi e farina dell’azienda Altamore. Ci sono il miele e le mandorle dell’azienda Gaudiano di Maria Luisa Crapa e le Prelibatezze del Feudo Pollichino: la vastedda del Belìce, i formaggi e la ricotta. Ancora la cooperativa agricola La Goccia D’oro e l’azienda dei Fratelli Perricone con le loro marmellate, le composte, l’olio e gli aromi prodotti dalle erbe officinali, come l’origano biologico, e delle confetture.
Il sistema produttivo dell’area dei Sicani e del Belìce possiede diversi punti di forza riconducibili alle filiere del vino, dell’olio e alla filiera lattiero-casearia. In particolare quella del vino ha delle produzioni DOC e IGT tra le migliori in Italia – le vaste estensioni di territorio collinare hanno delle caratteristiche pedoclimatiche e morfologiche ideali per coltivazione della vite. La filiera dell’olio vanta importanti produzioni DOP e IGP mentre quella lattiero-casearia conta prodizioni di qualità certificata come la vastedda del Belìce e la ricotta ovina ricavate dalla pecora “valle del Belìce”, tra le migliori razze ovine d’Italia per la produzione del latte.
I settori olivicolo e vitivinicolo sono in forte crescita, come dimensione aziendale, qualità imprenditoriale e sul piano occupazionale con la presenza di aziende leader nel mercato nazionale e internazionale che hanno attivato un significativo indotto: dalle produzioni metalmeccaniche al vetro delle bottiglie, alle attrezzature per l’irrigazione. Mentre il settore olivicolo si è concentrato in diversi frantoi che assorbono l’intera produzione locale di olive chiudendo la filiera con l’imbottigliamento e la commercializzazione.
Nell’area su cui insiste il Bio-Distretto “Borghi sicani” ci sono due modelli produttivi principali: da una parte un’agricoltura di base, come semplice produzione di beni primari, fatta per lo più di imprese individuali, con conduttore in età avanzata o in regime di “doppio lavoro”, e con scarsa o del tutto assente visione imprenditoriale. Dall’altra, un’agricoltura che si è saputa reimpostare in ottica multifunzionale grazie ad una seconda generazione di imprenditori giovani spesso con studi universitari di settore alle spalle. In questa visione l’agricoltura non è vista come un settore chiuso a sé, ma come un’attività da cui si dipartono diversi tipi di filiere che creano reddito e coniugano prodotto tipico, patrimonio paesaggistico e tradizione culturale.
Le etichette di qualità e la presenza sul territorio
Marchio di garanzia del biologico di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica. Il più importante rappresentante del movimento biologico italiano, con più di 7.000 soci e con una serie di attività, tra cui i marchi di qualità e il Bio-distretto, che mettono in rete produttori, tecnici e cittadini-consumatori) e marchio Slow Food. Il Bio-Distretto si avvale di una doppia etichettatura di qualità. Tra i suoi obiettivi, oltre al contatto con le scuole e alla partecipazione a fiere sia in Italia che all’estero, c’è un calendario di eventi sul territorio in collaborazione con altre associazioni o spettacoli all’interno delle aziende socie.
Nel sito dedicato“Biomercatosicilia.com” si possono acquistare i prodotti di tutte le aziende aderenti al Bio-distretto "Borghi sicani".