Sei un azienda agricola che vuole raccontare la sua storia?

Contattaci, scriveremo un articolo sulla tua realtà imprenditoriale.

La Sicilia del vino al Vinitaly 2022: i dati, gli appuntamenti, le cantine

Sono 185 le aziende siciliane presenti al Vinitaly 2022. Una Sicilia vitivinicola più in forma che mai, capace di attrarre il mercato estero segnando un +13% nell’export dei vini nei primi nove mesi del 2021 (Wine Monitor-Istat) con oltre 103 milioni di euro esportati

Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di "Vinitaly", a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa per la rassegna numero 54, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti.

Le novità del 2022

Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico.

Tra le start-up novità nei 17 padiglioni, fissi e temporanei, specificamente dedicati alla 54a edizione di Vinitaly, oltre all’area del ‘quarto colore del vino’ sugli Orange wine, quelle di “MicroMegaWines- Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità, di Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e della Mixology, che dopo il numero zero di ottobre 2021, debutta ufficialmente con un proprio format.

Per quanto riguarda gli eventi, sono circa 30 i convegni in programma a Verona e 76 le super degustazioni che portano la firma anche di Vinitaly. In apertura di calendario (10 aprile), “Iconic Women in Italian Wine”, il tasting più inclusivo dell’anno guidato da una inedita coppia di giornaliste e critiche della stampa internazionale: Monica Larner e Alison Napjus, rispettivamente di Wine Advocate e Wine Spectator, per la prima volta insieme per raccontare la storia di 6 cantine italiane al femminile, oltre al walk around tasting di Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso.

“Rossi autoctoni italiani, la forza della leggerezza. Un’opportunità contemporanea per un rinnovato successo sui mercati internazionali” è, invece, il tema scelto dal primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli (11 aprile) che condurrà in tandem con la spagnola Almudena Alberca, MW. Il cambio generazionale è invece il focus del grand tasting “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”, la degustazione di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro che porta nei calici la storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese in cui è in corso il passaggio del testimone e di “Young to Young”, le tre sessioni di degustazione organizzate da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Confermato anche Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection (Daniele Cernilli – 10,11 e 12 aprile).

Il giro del mondo nei calici prosegue con Tasting Ex... Press, gli appuntamenti con la stampa estera in collaborazione con Vinitaly. Tra questi la degustazione delle varietà di Champagne a cura della rivista francese Gilbert&Gaillaird mentre le grandi annate delle bollicine d’oltralpe sono interpretate da Sarah Heller, la più giovane Master of Wine asiatica, nel tasting di International Wine & Spirits Competition.

I produttori internazionali

A Vinitaly spazio anche agli espositori esteri nell’International Wine Hall, il padiglione riservato alle produzioni internazionali. Presenti quest’anno Francia, Brasile, Slovenia, Argentina, Spagna, Serbia, Macedonia, Libano e Sud Africa. A queste si aggiungono le degustazioni nei 4.400 stand delle imprese che, ad oggi, hanno iscritto complessivamente oltre 17mila etichette su VinitalyPlus, la piattaforma business di Veronafiere aperta tutto l’anno.

Di scena il 9 aprile anche OperaWine, l’evento di Vinitaly alle Gallerie Mercatali organizzato con Wine Spectator. Sono 130 i top produttori italiani in rappresentanza da tutte le regioni, selezionati dalla rivista americana per l’11^ tradizionale preview che annuncia il Salone internazionale dei vini e distillati.

In contemporanea a Vinitaly (inaugurazione domenica 10 aprile alle ore 10.30, con focus dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly “Il vino italiano è pronto per le sfide del mercato americano?”) anche Sol&Agrifood, Enolitech e Vinitaly Design, mentre i wine lover sono attesi al fuorisalone Vinitaly and the city, in programma dall’8 all’11 aprile con un palinsesto di eventi e degustazioni nelle vie del centro e nei set più esclusivi di Verona.

La Sicilia al Vinitaly 2022

A Vinitaly sono 185 le aziende espositrici siciliane presenti. Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, secondo l'indagine Nomisma “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre Covid (2019). Un rapporto con il vino consolidato, in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile, con due consumatori su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. 

L’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor ha voluto confrontare l’attuale sentiment dei siciliani per il vino in rapporto a quello riscontrato nel pre-Covid (2019) e ai risultati dell’indagine nazionale. Il quadro che emerge indica, anche per la Sicilia, molte conferme e diverse novità nell’approccio al vino. In primo luogo, per una regione che concentra una media di consumo pro-capite di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22%), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75% delle risposte), soprattutto se “associato a uno stile di vita sano” (79%, con solo il 5% del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione). Moderazione che non ha impedito una leggera crescita delle occasioni di consumo rispetto alla precedente indagine del 2019. I consumatori dell’Isola dichiarano infatti di averne aumentato l’utilizzo nel 22% dei casi a fronte di una diminuzione che si ferma al 13%, con il 65% che segnala una quantità invariata.

Il dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, l’11% aumentato). E se in Italia vola sempre più lo spritz, in Sicilia il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Incrementa ancora di più il vino bianco, in particolare nell’on-trade dove, rispetto al periodo pre-pandemico passa dal 18% al 33% della frequenza, mentre proprio lo spritz compie il percorso inverso, con una netta riduzione (dal 22% al 7%). In leggera crescita lo spumante.

I vini biologici/sostenibili

Ma, secondo l’Osservatorio del Vinitaly che dal prossimo 10 aprile ospiterà a Verona 185 aziende siciliane in un padiglione dedicato, le differenze sul periodo non finiscono qui e riguardano in particolare le scelte future dei consumatori. Sale infatti l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 26% delle preferenze ai danni dei vitigni autoctoni – che in 3 anni passano dal 25% al 19% – e dai vini regionali (Sicilia, Toscana e Piemonte in testa), stabili al 14%. Una rivoluzione verde confermata anche dalla forte motivazione sui vini sostenibili, per i quali i consumatori siciliani sono disposti a spendere in media quasi il 10% in più pur di sposare la scelta etica.

I formati di acquisto

Differenti, infine, i formati di acquisto rispetto al Continente: al 66% prevale la classica bottiglia da 0,75 litri, ma rimangono quasi doppi rispetto alla media nazionale gli acquisti di grandi formati (bottiglioni, brick e damigiane). In vista della bella stagione rimane alta (80%) la quota di chi apprezzerebbe una vacanza da enoturista, in particolare in Sicilia (meta in forte crescita anche nel campione nazionale) con il 55% delle preferenze, seguita dalla Toscana. Per i wine lover, l’appuntamento è al Fuori salone Vinitaly and the City (8-11 aprile) tra le vie e le piazze del centro della città di Verona.

Così dichiara l'assessore all'agricoltura della Regione Siciliana Toni Scilla:

"Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia - e la fiducia è un sentimento che non si trova a buon mercato, si costruisce giorno dopo giorno, pardon vendemmia dopo vendemmia. Questo Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che - oggi - torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro Assessorato - a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio, a quel sistema di uomini e donne - di piccole e medie imprese ma anche di grandi marchi conosciuti - che costituiscono il vertice della piramide qualitativa del sistema agro alimentare siciliano nel suo complesso.

Oggi abbiamo conseguito una maturità e una forza e una credibilità produttiva che non teme di cimentarsi sui mercati più competitivi ed esclusivi. C’è maggiore consapevolezza di cosa significhi produrre con qualità, piena tracciabilità di prodotto, dalla vigna alla cantina. In 10 anni la DOC Sicilia ha generato uno scenario diverso. Le istituzioni di questa regione - e lo rivendicano con forza - sono state al fianco di questo progetto, l’hanno supportato, strutturato e promosso".

Il Consorzio vini DOC Sicilia al "Vinitaly 2022"

Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio vini DOC Sicilia giunge a Verona aprendosi ai visitatori per la prima volta con un proprio stand in occasione della celebrazione dei suoi primi dieci anni di vita.

Il Vinitaly nel suo programma accoglie alcuni appuntamenti a cura del Consorzio, realtà di primo piano nello scenario internazionale del vino che ha chiuso il 2021 con una produzione di oltre 95 milioni di bottiglie.

“Questa edizione del Vinitaly è l'occasione per presentare e approfondire, in uno spazio interamente dedicato, alcune attività del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia - sottolinea il Presidente Antonio Rallo - volte a promuovere, tutelare e proiettare nel futuro la denominazione DOC Sicilia, sempre più riconosciuta come garanzia di qualità e come simbolo non solo della regione, ma della stessa produzione Made in Italy in Italia e all’estero. Quest’anno il Consorzio compie i suoi primi dieci anni di attività, dieci anni durante i quali il suo fine è sempre stato quello di dare valore alla qualità dei vini siciliani”.

Gli incontri presso lo stand avranno come oggetto particolari focus dedicati ai vitigni più rappresentativi dell’isola, ovvero Nero D’Avola, Grillo, Lucido e anche un focus sui rosati siciliani. Alcuni appuntamenti pomeridiani, ospitati nell’Area Conference della Regione Sicilia, inoltre, saranno dedicati a progetti, iniziative e attività che il Consorzio sta portando avanti, a partire dalla presentazione dell’analisi “Immagine, percepito e prospettive del DOC Sicilia in Italia”, commissionata a GPF Inspiring Research, azienda leader nelle ricerche di mercato: una ricognizione del percepito d’immagine, di brand e del vissuto del Sicilia DOC e del Consorzio stesso con relativi orizzonti, in particolar modo rivolti al consumatore del 2030.

Ci sarà spazio per un incontro dedicato alla Fondazione SOStain, con il suo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura nella prima regione in Italia per area agricola dedicata alla produzione biologica, promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia.

Seguirà l’attesa presentazione del libro “South of Somewhere: Wine, Food, and the Soul of Italy”, ultimo volume del wine writer Robert V. Camuto, dedicato alla viticoltura del Sud Italia. Infine, sarà illustrato nel dettaglio il progetto "Valorizzazione del germoplasma viticolo", promosso e sostenuto dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia in partnership con il Dipartimento regionale dell'Agricoltura della Regione Siciliana, l'Università degli Studi di Palermo e il Centro regionale per la conservazione della biodiversità viticola e agraria "F. Paulsen”, dedicato alla conservazione della biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura nell'isola e le sue varietà autoctone.

Assovini Sicilia al "Vinitaly 2022"

Sono quarantuno le aziende che al Padiglione 2 del Salone Internazionale di Verona rappresentano la ricchezza e l’unicità vitivinicola di Assovini Sicilia. L’associazione, nata nel 1998, oggi riunisce 89 aziende e rinnova la sua partecipazione alla 54esima edizione di Vinitaly con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la diversità del patrimonio enologico siciliano.

“È il Vinitaly del rilancio e della ripartenza - afferma Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia - l’associazione che riunisce 89 vitivinicultori siciliani. Dopo due anni di stop forzato, c’è voglia di ritornare ad incontrarsi in presenza. È un’edizione molto attesa e dall’appeal sempre più internazionale, con l’arrivo di 700 top buyer da 50 Paesi e 4.400 aziende da 19 nazioni. Questo conferma come il settore del vino sia in crescita nonostante la pandemia e l’attuale situazione internazionale”.

La produzione vinicola delle quarantuno aziende di Assovini Sicilia, presenti al Vinitaly, rappresenta gran parte delle indicazioni geografiche territoriali e le denominazioni della Sicilia. In occasione del Vinitaly, insieme all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Assovini Sicilia ha organizzato la masterclass “Le piccole denominazioni virtuose della Sicilia”, condotta da Francesco Pensovecchio, direttore di Wine in Sicily. L’obiettivo è quello di valorizzare le piccole denominazioni e il legame tra vino e territorio.

Il mondo ha sete di vino siciliano. Di conoscere la sua biodiversità attraverso le sue cultivar autoctone che rappresentano il suo straordinario patrimonio vitivinicolo” - continua de la Gatinais. Una Sicilia vitivinicola più in forma che mai, capace di attrarre il mercato estero segnando un +13% nell’export dei vini nei primi nove mesi del 2021 (Wine Monitor-Istat) con oltre 103 milioni di euro esportati. A questi dati, si aggiunge lo splendido risultato del Consorzio Tutela Vini Doc Sicilia, che ha chiuso il 2021 con 95,8 milioni di bottiglie certificate con tale denominazione, in crescita del 6% rispetto al 2020.

La Sicilia del vino di qualità ha sempre dato il massimo al Vinitaly, esprimendo i propri valori distintivi: territori, vitigni, tradizioni ma anche innovazione, ricerca, capacità comunicativa e marketing.  La nostra regionesottolinea Lilly Ferro Fazio, vice-presidente Assovini Siciliatorna a crescere più di prima, grazie ai tanti segnali positivi che generano fiducia e prospettiva dopo anni incerti e difficili. Il vino siciliano, con standard qualitativi sempre più alti e condivisi, esprime una capacità competitiva verso l’alto. Ora dobbiamo sentirci doppiamente coinvolti nel sostenere la ripresa della ristorazione in Italia e del turismo eno-gastronomico come fattori decisivi nella crescita dei prossimi anni” - conclude Lilly Ferro Fazio.

Di seguito la lista delle aziende che saranno presenti nella collettiva di Assovini Sicilia Padiglione 2: Alessandro di Camporeale, Assuli, Baglio del Cristo di Campobello, Baglio di Pianetto, Baglio Oro, Barone Sergio, Cantine Colosi, Cantine Europa, Caruso&Minini, Castellucci Miano, Cusumano, Cva Canicattì, Di Giovanna, Dimore di Giurfo, Disisa, Donnafugata, Duca di Salaparuta, Fazio Casa Vinicola, Feudi del Pisciotto, Feudo Montoni, Feudo Solaria, Firriato, Horus, Le Casematte, Libera Terra Mediterraneo, Lombardo Vini, Musita, Nicosia, Pietradolce, Planeta, Principe di Corleone, Rallo, Santa Tresa, Cantine Settesoli, Castello Solicchiata, Tasca d’Almerita, Tenuta di Castellaro, Tenuta Gorghi Tondi, Tenuta Rapitalà, Terrazze dell’Etna, Valle dell’Acate.

 

Articoli Recenti

parco_sommerso_baia

Immersioni, le 10 mete più belle d’Italia: Ustica al top

Sono destinazioni alla portata di viaggiatori residenti in territori attigui, in cerca di destinazioni confortevoli ma non per questo meno entusiasmanti: le mete del turismo di prossimità sono sempre più “attuali” e non soltanto a causa della pandemia. Sono sempre di più, infatti, i viaggiatori …

Tusa (foto Ansa)

Bandiere Blu 2022, sono 11 in Sicilia le spiagge premiate

Sono destinazioni alla portata di viaggiatori residenti in territori attigui, in cerca di destinazioni confortevoli ma non per questo meno entusiasmanti: le mete del turismo di prossimità sono sempre più “attuali” e non soltanto a causa della pandemia. Sono sempre di più, infatti, i viaggiatori …